Che poi è bello sapere che la Carlucci tiene tanto alla scuola. Immaginarsela lì, in guêpière, chinata a dovere, a compulsare i libri di storia – non sappiamo ancora se pure i libri di scienze, con tutti quegli antiestetici scimmioni di Darwin –, e magari, col caldo in arrivo, vederla togliersi il corpetto, per la faticaccia sulle “sudate carte”… non so, commuove, vederla sfilarsi anche le calze, e non trovare né sul Camera-Fabietti, né dalle parti di Guarracino o di Della Peruta, non trovare insomma in un cazzo di libro di storia una foto, dico una, di, non so, Paolo Maldini, o almeno Gabriel Garko. E restare inutilmente tutta ignuda. Commuove, intenerisce.