È l'umidore sulle dita dei fedeli a infastidirmi. Non ho
mai tollerato l'impudicizia del corpo. La carne che deperisce, lo spettacolo
vischioso delle piaghe che si aprono, il sangue che si rapprende e compatta in
croste destinate a sbriciolarsi daccapo. Credo se lo ricorderà: qualche anno fa
le persone colte parlavano di entropia: si illudevano con quella parola magica
di esorcizzare il male, forse di renderlo interessante, esteticamente
accettabile.