22 apr 2011

Bella lettura de I fuoriusciti di Saba Ercole

http://michelelupo.blogspot.com/2011/04/blog-post_22.html?spref=fb
http://www.libriconsigliati.it/i-fuoriusciti-di-michele-lupo/


I fuoriuscitiValutazione Libriconsigliati: da non perdere.
Il destino, in provincia, può far più male che altrove: è in questa frase, pronunciata dal protagonista del primo dei racconti di Michele Lupo, editi per la casa editrice Stilo, che il lettore troverà il cuore dell’intero libro. Un cuore pazzo, lacerato, che ora batte a ritmo frenetico come quello di un prete che ascolta una terribile confessione (Ego te absolvo), ora pare bloccato, immobile, come quello di una poetessa ripiegata in una crepa di vita senza movimento (Congedo).
Tutti i protagonisti de I fuoriusciti vivono destini che fanno male, che feriscono profondamente. Sulle loro spalle grava un peso che contraddistingue tutti gli esseri umani, ovvero quello della crudeltà quotidiana, che la vita di provincia fa pesare come una condanna.
Come una divinità arcaica e onnipotente, la periferia influisce sul destino di questi uomini, che a questo destino reagiscono in modi diversi. C’è l’artista fallito, babysitter per necessità e caso, che con un gesto assurdo sembra liberare la sua vita da una presenza che lo ha tormentato come un cancro (Il babysitter); c’è il libraio che con un gesto violento decide di cancellare il simbolo di quella vita frenetica e schizoide, incomprensibile, in cui è stato rigettato (Cimento del tempo libero); c’è la poetessa che rifiuta di combattere (Congedo) e la donna che preferisce accontentarsi di una felicità convenzionale e bugiarda (La sciarpa verde). Perché tale è la felicità nei racconti di Michele Lupo: una convenzione, materiale e sociale, che si deve accettare, pena l’essere considerato un outsider, un fuoriuscito, un romantico idealista che, proprio per il suo esser tale, è candidato all’eterna sconfitta.
Ciò che colpirà il lettore è che coloro i quali, in questa provincia onnipresente, siedono sul podio dei vincitori, sono proprio quelli di cui il destino si è fatto le beffe maggiori, donandogli una medaglia pesante, scomoda, dorata solo per autoconvincimento. Una beffa di cui l’umanità perdente è consapevole, e proprio per tale motivo i gesti di questi falliti assumono un’aura eroica, effimera e immortale al tempo stesso, lucida e razionale nella loro assurdità. Perché è proprio qui il paradosso, nell’assurdità di gesti con cui l’uomo rivendica il suo libero arbitrio e si sottrae alle maglie del destino. Anche solo per un breve, trascurabile istante.
I fuoriusciti di Michele Lupo sono, dunque, sei racconti incentrati su questa lotta effimera ed eterna, proprio come l’uomo. Sei racconti che si insinuano nella mente del lettore come schegge di vetro nella carne: per il loro essere impietosi, per lo stile asciutto e tagliente come una lama, per i suoi protagonisti, piccoli titani del XXI secolo che nell’effimera solennità di un gesto senza senso ristabiliscono, per un attimo, il potere degli uomini sul destino e costringono i loro simili a chiedersi davvero cosa voglia dire essere felici.
Saba Ercol

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