25 apr 2010

rivisti, riletti - Osama



Regia di  Siddik Barmak


Afghanistan
2003

Nella Kabul martoriata dai talebani e dalla guerra anche il lavoro è un problema drammatico. In una famiglia in cui gli uomini sono stati ammazzati le donne non possono uscire e dunque non dispongono di mezzi per sopravvivere. Così, l’unica soluzione diventa quella di travestire una piccola dodicenne da maschio e farla prendere dal lattaio come assistente. Non sempre è successo nel cinema asiatico che negli ultimi due decenni ha visto l’acritico favore dell'ingenuo pubblico di casa nostra, ma qui la storia benché semplice ti afferra alla gola e ti toglie il fiato, per virtù di forza narrativa e meraviglia d’interpretazione in un girato di stampo neorealistico, quasi documentaristico eppure vigorosamente emozionale. Un pezzo della recente storia della follia declinata fra le macerie di un oriente antropologico che fa a gara con l’omologo occidentale per secernere veleni truculenti: l’oltranza della barbarie che riesce a festeggiarsi e a godere solo in un mondo ridotto a scannatoio.






Cerca nel blog