11 gen 2011

Viale Trastevere e la meritocrazia


Il professor Israel non è a suo agio. Collabora con il simulacro che sta(rebbe) a capo dell’Istruzione non si sa se pubblica o de papi suo (dice non va bene che le dai della mascotte, è irriguardoso: ma a me pare che le mascotte portino fortuna e ditemi voi se con tutte le porcherie che fanno non gli dice culo a rimanere ancora lì); collabora il professore, si diceva, porta pazienza e tutto. Però i simulacri a volte stentano, arrancano, infiacchiscono. La pazienza pure. Così l’ha detto: il professore è sbottato e ha detto che gli Invalsi non vanno bene per giudicare gli insegnanti, e nemmeno il parere dei genitori e degli studenti va bene. Ohibò. Ci vogliono gli ispettori, ha detto… poi si è fermato subito (un collaboratore deve fare attenzione).
Qui da noi la proposizione ha fatto un certo effetto. Saranno stati i puntini sospensivi. Non perché si abbia paura di gente (armata?) (e) col tesserino e che sa il fatto suo – lo Zibaldone passo passo, per dire. E’ che la pensata, gli ispettori, sanno di detection story, e sebbene in LPELS si parli più agevolmente di sineddoche e terza rima, la letteratura è di casa. Attendiamo thriller foschi, noir psicologici, cacce al distopico.



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