Nell’epoca Berlusconi le donne le vogliono zoccole o utili idiote; le seconde le piazzano spesso nella scuola. Hanno i loro padroni (scegliete voi: Tremonti Confindustria CL Bossi? – dal tappetto brianzolo a scender per li rami) ma Moratti e Gelmini e Aprea e Goisis una volta messe lì non schiodano, ci prendono gusto, ognuna vaneggiando e spacciando la sua “riforma epocale”. L’improntitudine non manca e la goffaggine intellettuale è conditio sine qua non. Nel dettaglio, Aprea e Goisis, non propriamente avvenenti anzi un tantino muscolari, lavorano fuori dalle scene mediatiche più affollate, Moratti e Gelmini una dopo l’altra hanno prestato invece i loro visini atteggiati a materna indulgenza alla grande impresa della neo-scuola aziendalista – la Moratti, mutando piglio appena eletta sindaco. Intanto, l’aspetto da suorina dice(va) agli italiani, distratti come sempre da tutt’altre questioni, che:
1) il “rinnovamento” non poteva essere che buono
2) che la scuola è ormai diventata solo una faccenda di femmine (più le utili idiote che le zoccole)
3) (e il cerchio si chiude) che solo gli infami sparano sulla croce rossa.