18 giu 2011

Cimento del tempo libero


Sono le quattro del pomeriggio e Matteo è steso sul divano, il giornale sul pancione, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta.
Incisi dalle persiane, affilati fasci di luce attraversano la stanza e s'insinuano fra le palpebre, come liquide opalescenze che gli ondeggiano negli occhi, immergendolo in una nuvola di vetro. Sta sognando – fatine gentili e colorate che con le dita gli fanno vieni vieni.
Sogna di staccarsi da sé e non sentirne più il peso.

I fuoriusciti

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